Progetti & Premi

UnBlind-Me
DyHelper
Rehab Cube

Massimiliano Annovi, Enrico De Luchi, Giorgio Casini con l’aiuto di Marco Parise, della 2° liceo scientifico scienze applicate, coadiuvati dal professor Alan Begliorgio, responsabile del Filippin Fablab hanno conquistato il primo premio per la sezione Engineering del concorso LS-Dreams 2017-2018, il contest internazionale organizzato dalle scuole lasalliane, che ha coinvolto 7 centri universitari, 365 scuole, 95 team, 255 studenti e 8 nazionalità.

A ispirarli è stata la necessità espressa da un loro compagno non vedente dalla nascita, Leonardo Marenda, frequentante il terzo anno del medesimo indirizzo. «Leonardo», spiega il prof Begliorgio, «ha condiviso con loro le difficoltà quotidiane che incontra nel percorso casa-scuola quando non è accompagnato. Da qui, l’elaborazione di un progetto che vuole essere utile alle persone non vedenti per migliorare la loro qualità di vita, soprattutto durante gli spostamenti di ogni giorno. Non attraverso l’uso continuo e assillante della tecnologia “che si indossa” ma tramite un metodo particolare di allenamento, che con l’ausilio di un drone, può rendere autosufficienti e autonomi».

In sostanza la persona non vedente viene aiutata a orientarsi, per poi camminare nei percorsi abituali senza alcun aiuto.

 

Il team E.I.F. (Engineering Innovation Filippin) nasce in occasione della partecipazione al concorso LS Dreams nell’ottobre 2014, ed è composto da 3 studenti della classe 2a del Liceo dell’Innovazione: Francesco Galeazzi, Benedetta Forlin e Francesco Val.

Il progetto DyHelper mira ad aiutare gli studenti dislessici, affetti cioè da disturbi che compromettono la capacità di lettura di testi.

Da una breve consultazione con alcuni studenti dell’Istituto sono emerse quelle che devono essere le caratteristiche del testo perché sia di facile lettura da parte di tutti: è sicuramente molto utile il fatto che il testo sia separato in frasi o capoversi, e che la dimensione sia aumentata. Inoltre la visualizzazione migliore si ha con l’inversione dei colori tra sfondo e testo, e cioè con lo sfondo scuro e il testo chiaro. Per quanto riguarda il font, alcuni si trovano bene con i font tradizionali altri con caratteri speciali.

Ecco quindi che nasce l’idea di una app per tablet e smartphone che possa modificare le impostazione del testo che lo studente deve leggere, implementando tutte le richieste proposte dai nostri compagni. Lo  studente con dislessia è dotato di un tablet in classe nel quale carica un file di testo che l’insegnante gli preparerà e, successivamente, potrà visualizzarlo con le speciali caratteristiche che abbiamo elencato, facilitandone così la lettura e restando al passo con la lezione.

L’App modifica i parametri del testo in base alle esigenze e al gusto dello studente, perché tutti le impostazioni (carattere, colori e grandezza) sono personalizzabili.

Perchè DyHelper è diverso dagli altri software per dislessici? Perchè non legge il testo AL POSTO dello studente ma AIUTA lo studente a leggere il testo. Non ha una voce che legge il testo e lo studente ascolta, disabituandosi sempre di più alla lettura, ma mantiene l’esercizio e l’indipendenza dello studente nella lettura, aiutandolo nella visualizzazione del testo stesso.

 

Il progetto nasce nel 2013 quando un gruppo di studenti della classe 1SA si riunisce per partecipare al concorso LSDreams 2013-14: Beatrice Ditadi, Di Pinto Edoardo, Arcuri Camilla.

Il progetto è un prototipo di un cubo di materiale plastico pensato per la riabilitazione degli arti superiori, in particolar modo dei movimenti dalla mano, del polso e delle dita.

Un cubo delle dimensioni adatte ad essere tenuto in mano comodamente alloggia al suo interno alcuni sensori ed una scheda Arduino Nano, assieme ad un modulo per comunicazione Bluetooth. Dopo aver collegato il cubo con un PC il terapeuta, tramite un software apposito, prepara una serie di movimenti che devono essere eseguiti dal paziente per poter portare a bun fine la riabilitazione.

I movimenti possono essere: movimento del polso su e giù, torsione destra e sinistra, apertura e chiusura della mano.

All’interno del cubo sono presenti giroscopi e sensori di tocco che comunicano ad Arduino l’avvenuta esecuzione corretta del movimento preimpostato. Se l’esecuzione è giusta il software segnalerà una luce vede, altrimenti segnalerà una luce rossa. Questo permetterà al terapeuta di capire quali movimenti  risultano ancora difficoltosi per il paziente.