Una giornata con Nonna Nadia

A far visita alla classe terza il 9 ottobre è stata nonna Nadia, la nonna di un alunno di quella classe. La signora ha ammaliato i ragazzi con le sue storie, quelle di un tempo. La nonna infatti ha parlato della sua famiglia che era povera ma felice, perché tutti i fratelli erano allo stesso livello, tutti uguali e di conseguenza non conoscevano di meglio. Ha raccontato anche di quando andava a scuola: le classi al tempo erano molto numerose e nonostante l’analfabetismo fosse molto elevato, nonna Nadia è stata tra le poche persone che ha potuto vantare di aver frequentato la scuola. Quando ha fatto visita ai ragazzi ha portato molti oggetti del passato e per tutti noi è stato come vivere in quell’epoca. Ha anche detto che, rispetto a quei periodi, oggi percepisce molto la mancanza del silenzio e dei sapori del tempo: basti pensare agli animali (galline, mucche) che le famiglie tenevano perché grazie a questi potevano trarre uova, latte e molti altri alimenti necessari alla sopravvivenza.

Queste storie sono molto interessanti e avere dei nonni che possano raccontarci le loro esperienze è un regalo davvero grande. Noi vorremmo concludere questo articolo con una citazione di Paulo Coelho che racchiude un po’ l’importanza che i nonni e i loro racconti hanno oggi per noi: “La miglior aula del mondo è ai piedi di una persona anziana”.